VIDEO – CONFERENZA STAMPA BELOTTI

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Il giovane centravanti della Nazionale Italian Under 21, Andrea Belotti si presenta alla stampa di Palermo dopo essere stato ceduto dall’Albinoleffe alla squadra rosanero.

Ecco cosa scivevano di lui prima di essere ceduto al Palermo

Alla faccia del debutto battezzato dal gol. Il film d’essai di Andrea Belotti è tutto in quattro istantanee.

Palla filtrante per Gatto (nerazzurro in prestito a Lanciano) sull’azione del rigore del 2-1. Assist da spellarsi le mani a Baselli (che nella Dea fa da riserva a Cigarini) per un rigore in movimento, e pazienza se lì la freccetta non ha centrato il bersaglio. Sponde e tagli a moto perpetuo.

Infine, quel mancino in caduta su lancio di Fossati per la terza delle quattro marcature degli Azzurrini in Slovacchia. Definirlo un fenomeno su due piedi, con una testa che è un diamante di idee e saggezza pallonara tutt’altro che grezzo, non deve apparire un’iperbole.

L’enfant-du-pays di Gorlago, 20 anni da compiere il prossimo 20 dicembre, è un astro nascente che il calcio italiano dovrà prima o poi accogliere nel suo firmamento.

Settantuno minuti pieni, nel sonoro 4-1 della nuova Nazionale Under 21 targata Gigi Di Biagio, sono stati sufficienti al talento dell’AlbinoLeffe, capocannoniere dei suoi la scorsa stagione con 11 palloni infilati in porta (secondo altre fonti, dozzina piena), per dimostrare di che pasta è fatto un ragazzo svezzato da un vivaio ruspante e abituato ad attingere a piene mani nella fertile provincia bergamasca.

Non che la lucida regia a testa alta del play atalantino Daniele Baselli, nel modulo a tre trequartisti proposto a Senec, meriti una standing ovation meno convinta.

Ma colui che nella Celeste veste l’11 e a difesa della patria s’è ritrovato il 9 addosso, ambito da Udinese e Samp (anche se a Como, alla penultima di Prima Divisione nella scorsa primavera, a osservarlo c’era Mauro Sandreani che risulta lavori per la Juve), per la lettura del gioco e la capacità di coprire il fronte offensivo trovando i compagni a occhi chiusi è già un attaccante completo come pochi.

Se l’AlbinoLeffe (che a Senec era rappresentato anche dalla pertica difensiva Adam Ambra, entrato coi suoi già in dieci) resisterà alle sirene di mercato, il purgatorio della terza serie è destinato a durare non più di nove mesi.

Giusto per partorire l’agognato ritorno in cadetteria .

Adesso Perinetti è riuscito a portarlo in maglia rosanero e tutti noi ci aspettiamo che anche lui faccia la sua parte per la promozione in serie A.