Brescia deferito con Trapani. Cosa succede adesso

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Caos Brescia : ore 14:40 è ufficiale il deferimento del Brescia  da parte della Figc.

Entro la prossima settimana (il 29) la sentenza di primo grado.

Domani assemblea di Lega B. Cellino si difende e denuncia Tutti.

Striscioni contro lui fuori dal  TFN

Il Brescia è stato deferito dalla Procura FIGC, che ha ricevuto la memoria difensiva del club di Massimo Cellino e poi ha provveduto al rinvio a giudizio. Confermati i capi d’accusa per la società lombarda, ovvero mancato rispetto della scadenza del 17 febbraio e di quella del 16 aprile per Irpef e Inps.

Questa la nota ufficiale. Nel dettaglio tutti i deferiti.


BRESCIA CALCIO S.p.A.

Massimo Cellino ed Edoardo Cellino, rispettivamente presidente e consigliere delegato della società Brescia Calcio S.p.A., sono stati deferiti per non aver ritualmente assolto agli obblighi di versamento, entro il termine del 17 febbraio 2025 di quota parte delle ritenute Irpef e dei contributi Inps, relativi alle mensilità di novembre e dicembre 2024 e gennaio 2025, ed entro il termine del 16 aprile 2025 delle ritenute Irpef e di quota parte dei contributi Inps relativi alla mensilità di febbraio 2025.

La società è stata deferita a titolo di responsabilità diretta per le violazioni disciplinari ascritte ai propri legali rappresentanti pro-tempore nonché a titolo di responsabilità propria.

F.C. TRAPANI 1905 s.r.l.
Valerio Antonini e Vito Giacalone
, rispettivamente amministratore unico e procuratore della società F.C. Trapani 1905 s.r.l., sono stati deferiti per non aver ritualmente assolto agli obblighi di versamento, entro il termine del 17 febbraio 2025 delle ritenute Irpef e di quota parte dei contributi Inps, relativi alle mensilità di novembre e dicembre 2024 e gennaio 2025, ed entro il termine del 16 aprile 2025 delle ritenute Irpef e di quota parte dei contributi Inps relativi alla mensilità di febbraio 2025.

La società è stata deferita a titolo di responsabilità diretta per le violazioni disciplinari ascritte ai propri legali rappresentanti pro-tempore nonché a titolo di responsabilità propria.

Comunicato Trapani calcio :

La società Trapani Shark Srl, così come la Fc Trapani 1905, denuncia la medesima truffa subita da una presunta associazione a delinquere composta da diversi “professionisti”, che sono stati identificati attraverso un esposto alle autorita giudiziarie competenti, ed i cui nomi saranno resi noti quanto prima.

Tali soggetti, infatti, hanno falsificato documentazioni, prodotto crediti inesistenti, al solo fine di rubare denaro alle due società ( nell’ordine di 200 mila euro.

Il Gruppo a capo di tale organizzazione è lo stesso Gruppo Alfieri, di cui lamenta la medesima operatività il Dottor Massimo Cellino, Presidente del Brescia Calcio.

Considerando che al momento sono stati ugualmente applicati 4 punti di penalizzazione per la prossima stagione alle due società dalle rispettive Federazioni, la Trapani Shark Srl sta preparando con i suoi legali la difesa , per dimostrare la totale estraneità da tentativi illeciti e per dimostrare altresì il danno subito che gia di per sé è notevolmente afflittivo, con il tentativo di vedere eliminata tale penalizzazione.

Ogni speculazione sul tema, da parte di organi d’informazione già noti per le loro capacità diffamatorie, viste nel recente passato, sarà trattato con la massima durezza dai legali delle rispettive società.

Una situazione che riguardacosì anche il Trapani, nella stessa situazione del Brescia visto che il club si era rivolto sempre alla Alfieri: la società potrebbe avere una penalizzazione di 4 punti nella Serie C 2024/25 (che non impatterà sulla classifica) e partirà nel 2025/26 con altri quattro punti di penalizzazione a meno che non riescano anche loro come dovrà fare anche Cellino dimostrare di essere in regola e quindi truffati dal Gruppo Alfieri vero responsabile di quanto sta accadendo.

 

Cosa succede adesso in Serie B

Si è parlato, nei giorni scorsi, di un’audizione del Brescia Calcio davanti al Procuratore federale, Giuseppe Chiné, ma i legali del club lombardo hanno soltanto depositato una memoria scritta nella giornata di ieri. Secondo quanto riportato da Il Giornale di Brescia, i legali dello studio Tonucci di Roma hanno scelto la via della memoria scritta invece dell’audizione in presenza perché “ci sono numerosi aspetti tecnici: meglio mettere tutto per iscritto”. 

Il Brescia rischia la retrocessione in Serie C, quando arriverà la decisione della procura FIGC.
Dopo la notifica del deferimento, verrà fissata l’udienza davanti al Tfn, con le date possibili che sono quelle del 30 maggio o del 3 giugno, per stabilire l’entità della penalizzazione del Brescia che dovrebbe essere di 4 punti (2+2) da scontare in questa stagione per la prima violazione, 4 punti (2+2) per la prossima.

La sentenza dopo il primo grado della giustizia sportiva, sarà immediatamente esecutiva e così verrà riscritta la classifica di Serie B.

Serie B, quando si giocano i play-out e le squadre interessate

Dopo le prime decisioni verranno decise le date dei playout per evitare la retrocessione in Serie C, che erano programmate in origine per il 19 maggio e per il 26 maggio e sono state rinviate a data da destinarsi: con il cambio di classifica, se approvato,

Il Brescia sarebbe retrocesso con il Frosinone salvo mentre la Salernitana si ritroverebbero a giocare lo spareggio contro la Sampdoria (retrocessa sul campo ed eventualmente ripescata dalla penalizzazione).

La difesa, curata dallo studio legale Tonucci, sostiene la buona fede del club e denuncia ritardi nelle contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate, Covisoc e Procura federale.

I legali contestano i tempi delle notifiche: la comunicazione dell’irregolarità è arrivata il 9 maggio, mentre le verifiche avrebbero dovuto avvenire entro dieci giorni dai pagamenti (febbraio). Il club chiede, nel caso di penalizzazione, che questa venga scontata nel prossimo campionato. Non ci sarà patteggiamento: il club si dice del tutto estraneo alle accuse. Tuttavia, riconosce la necessità di affrontare subito le contestazioni per evitare l’esclusione dal campionato, con gravi ripercussioni sportive, aziendali e sociali.

Ricapitolando, quindi:

  • 21 maggio: avvenuto il deposito della memoria difensiva da parte degli avvocati difensori del Brescia alla Procurra FIGC;;
  • 22 maggio: deferimento del Brescia da parte della Procura FIGC;
  • il 29 Maggio udienza davanti al Tribunale Federale Nazionale, con sentenza nel giorno stesso e motivazioni pubblicate il giorno seguente;
  • eventuale udienza davanti alla Corte d’Appello intorno al 10 giugno per chiudere i due gradi di giustizia sportiva.

Il Brescia potrà poi, eventualmente, ricorrere alla giustizia ordinaria. Mentre sullo sfondo, ma nemmeno troppo, in termini di giustizia sportiva ci sono anche i ricorsi della Salernita al Coni e al TFN annunciati nella serata di ieri.

Le ipotesi tra playout e format: la situazione

Una tempistica ristretta e d’urgenza, perché l’obiettivo è chiaro: per garantire la regolarità del campionato, far disputare i playout. E questi devono essere disputati entro il 30 giugno, perché oltre non si può andare in termini di regolamento e anche di contratti dei calciatori che scadranno appunto alla fine di giugno.

Il procedimento davanti alla giustizia sportiva avrà come primo impatto ovviamente quello di modificare ufficialmente la classifica.

In particolare, infatti, questa è la classifica al termine dell’ultima giornata come risultato dalle partite in campo :

  • 15) Brescia 43 punti (salvo);
  • 16) Frosinone 43 punti (playout);
  • 17) Salernitana 42 punti (playout);
  • 18) Sampdoria 41 punti (retrocessa);
  • 19) Cittadella 39 punti (retrocessa);
  • 20) Cosenza 30 punti (retrocessa).

Questa invece sarà la classifica una volta venisse confermata la penalizzazione:

  • 15) Frosinone 43 punti (salvo);
  • 16) Salernitana 42 punti (playout);
  • 17) Sampdoria 41 punti (playout);
  • 18) Brescia 39 punti (retrocessa);
  • 19) Cittadella 39 punti (retrocessa);
  • 20) Cosenza 30 punti (retrocessa).

Cosa succede in Serie B? Il nodo principale resta quello della disputa delle due gare del playout, la cui sfida d’andata doveva essere disputata lunedì scorso. L’obiettivo, sia della Lega Serie B che della FIGC, è quello di far giocare il playout per garantire che il campionato si chiuda regolarmente. Resta solo il tema della data, considerando le tempistiche di cui sopra e che dall’1 al 9 giugno c’è una finestra FIFA per le nazionali. Nel caso in cui la sentenza di primo grado (guardando anche ai precedenti) fosse ritenuta particolarmente solida, la Lega Serie B potrebbe già fissare la data dopo la sentenza stessa, valutando nel caso in un confronto con le società il tema dei giocatori convocati in nazionale.

Non c’è tuttavia sul tavolo, al momento attuale, l’opzione di modificare il numero delle squadre nel format: in Serie B infatti la larghissima maggioranza dei club è a favore del mantenimento del format (il tema non è all’ordine del giorno dell’assemblea prevista per venerdì, ma è probabile se ne discuta comunque seppur non arrivando a un voto) e anche da Roma non ci sono sponde alle proteste dei club che in questo momento puntano a non disputare i playout ed essere salvi direttamente. L’unica eventualità, ma solo nel caso in cui il Brescia riuscisse in qualche modo a vincere dei ricorsi, potrebbe essere quella di un format quasi obbligato a 21 squadre (facendo comunque disputare i playout e riammettendo le rondinelle): ipotesi ritenuta improbabile, considerando la giurisprudenza nei casi simili a quello del club lombardo. E che inoltre dovrà passare comunque dalla presentazione della domanda di iscrizione da parte del Brescia al prossimo campionato, quantomeno quello di Serie C, entro il 6 giugno prossimo. Per farlo, però, servono sei milioni di euro, considerando gli ultimi adempimenti da saldare, tanto che sembra che Cellino sta cercando investitori che possano saldare il buco.